I Camosci del Generoso e il Consiglio di Stato?
La decisione del Governo ticinese di aprire – per la prima volta ! – la caccia al Camoscio nella zona del Monte Generoso appare difficilmente comprensibile.
Le motivazioni addotte non sono per nulla convincenti. Gli animali sono sani e il loro numero, come lo documentano diversi scienziati, è sottoposto ad una regolamentazione naturale in funzione del loro habitat e delle possibilità nutritive. I pretesi danni all’agricoltura non sembrano essere un argomento di grande peso: se è vero che gli eseemplari sono 300, cosa cambia per le culture eliminarne una ventina?
La decisione è particolarmente improvvida anche dal punto di vista dell’immagine del Cantone: dopo i politici poco corretti, l’ozono, il traffico, l’inquinamento sonoro, mancava solo l’apertura della caccia in una delle zone naturalistiche più belle e più conosciute della Svizzera meridionale. Come marketing turistico non si poteva scoprire di meglio…!?
Auspico vivamente che il Consiglio di Stato riveda la sua decisione. Se ritiene che veramente sussistano motivi per eliminare una parte dei camosci, abbia l’accortezza di discutere i provvedimenti con tutte le cerchie interessate.
In questo senso è in corso una raccolta di firme: vedi il sito degli Amici del camoscio del Monte Generoso